Virus: nemici utili

I virus non sono solo agenti patogeni: grazie alla loro struttura semplice e alla capacità di penetrare nelle cellule, sono diventati strumenti fondamentali in ambito scientifico. In questo articolo scopriamo come i virus vengono visualizzati con la microscopia elettronica, utilizzati come vettori per marcature fluorescenti e studiati in tempo reale per comprenderne gli effetti citopatici. Un viaggio tra scienza, tecnologia e scoperta.
Analisi dei coatings con il microscopio elettronico

Il microscopio elettronico a scansione (SEM) è uno strumento fondamentale per l’analisi dei coating, permettendo di indagare morfologia, composizione chimica e ottimizzare i parametri di processo. L’articolo esplora esempi pratici di applicazione SEM su coating depositati tramite diverse tecnologie, come PVD, e su trattamenti di fosfatazione. Vengono anche trattati gli aspetti di controllo qualità e la creazione di mappe di spessore per rivestimenti sottili.
Nanolive vs SARS-CoV-2

Scopri come Nanolive sta rivoluzionando la microscopia con la sua olotomografia avanzata, che permette l’analisi 3D in tempo reale delle cellule senza l’uso di marcatori fluorescenti. Con software innovativi come EVE Analytics e moduli specializzati per immuno-oncologia e studi sul metabolismo, Nanolive offre soluzioni potenti e precise per la ricerca biologica.
Trasformare video live-imaging in risultati con un click

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All’attacco o in difesa: gli animali osservati al SEM

Scopri come gli animali si difendono: artigli, peli urticanti e adattamenti invisibili rivelati dal microscopio elettronico a scansione.
Fluorescence Lifetime Analysis

Explore the power of fluorescence lifetime analysis (FLA & FLIM) in imaging, diagnostics, and research with FLIM LABS innovative, user-friendly tools.
L’uso del microscopio elettronico nel settore Food.

La microscopia elettronica a scansione (SEM), è una tecnica potente per lo studio della struttura degli alimenti, influenzata dai parametri di lavorazione e dagli ingredienti. ??
Il SEM offre una visualizzazione dettagliata delle caratteristiche superficiali e interne degli alimenti, con una profondità di campo molto maggiore rispetto alla microscopia ottica.
Negli ultimi anni, l’analisi della microstruttura degli alimenti ha guadagnato importanza poiché la struttura interna può influenzare il valore nutrizionale, la reologia e la texture degli alimenti. I processi di lavorazione possono alterare la struttura naturale e la composizione, provocando cambiamenti chimici e fisici che possono ridurre la biodisponibilità dei nutrienti.
L’osservazione al SEM dei campioni alimentari presenta alcuni vantaggi, come una preparazione relativamente semplice. Tuttavia, la natura chimico-fisica dei campioni può limitare l’uso di tecniche SEM convenzionali. Diverse tecniche di preparazione e osservazione sono utilizzate per superare queste limitazioni
La semplicità non è più un optional

Lo sviluppo tecnologico, informatico e molecolare ha portato alla creazione di microscopi con prestazioni sempre migliori arrivando addirittura a superare il limite ottico di risoluzione (200nm). Tuttavia, la crescente performance corrisponde ad un’inevitabilmente crescita della complessità degli strumenti e quindi del loro utilizzo. Di conseguenza, la vera sfida odierna non è più produrre microscopi dalle performance eccezionali, ma di combinare qualità d’immagine e facilità d’utilizzo. Per quanto la necessità di immagini ad altissime risoluzioni sia essenziale, la rapidità nelle analisi e nella produzione di risultati, la semplicità della gestione dei dati e della loro quantificazione iniziano ad avere un peso sempre più importante, se non addirittura maggiore, sulla complessa bilancia del microscopio perfetto.
Le tante facce del detector BSE

Nel Microscopio Elettronico a Scansione, il fascio elettronico, generato dalla sorgente ed accelerato attraverso la colonna, giunge sul campione e ne scansiona la superficie. In ogni punto della scansione, l’interazione tra elettroni e materia produce dei segnali che vengono sfruttati dai detector presenti nel SEM per generare le immagini o effettuare analisi elementali.
I segnali più spesso utilizzati sono quello degli elettroni secondari (SE), quello degli elettroni retrodiffusi, o back-scattered (BSE), e quello dei raggi X.
Poiché gli elettroni secondari provengono da una zona più superficiale del campione rispetto agli elettroni retrodiffusi che sono generati in un volume di interazione più ampio, tendenzialmente le immagini per la caratterizzazione morfologica vengono acquisite con il detector SE. Tuttavia, i più recenti detector BSE sono ormai in grado di fornire immagini ad altissima risoluzione e con un elevato dettaglio morfologico, grazie ad una sensibilità migliorata che permette di lavorare anche alle basse tensioni di accelerazione, e ad una efficace pre-amplificazione che riduce il rumore e massimizza la velocità di risposta del sensore. Grazie al suo principio di funzionamento, il detector BSE può dare grandi soddisfazioni e riservare interessanti sorprese.
Le Ciglia

La storia delle ciglia è legata all’evoluzione della microscopia, fondamentale per la loro scoperta e comprensione. In questa analisi, esploreremo le tecniche microscopiche per lo studio delle ciglia. Verso il 1800, strutture come il nucleo, i mitocondri e le ciglia sono state identificate. Nonostante l’interesse iniziale, le ciglia sono state dimenticate fino alla microscopia elettronica del 1953, evidenziando il loro ruolo chiave come sensori molecolari e nelle ciliopatie.
Analisi automatizzata di fibre di amianto e fibre artificiali vetrose

Amianto al SEM, analisi automatizzata di fibre di amianto e fibre artificiali vetrose
Video killed the imaging star

video killed the imaging star
Come il live-imaging ha rivoluzionato la microscopia